Morbillo al raddoppio in un mese: il monito degli esperti a vaccinarsi prima delle vacanze

Dai 37 casi di aprile ai 65 segnalati a maggio: il morbillo in un mese “raddoppia” proseguendo il trend in ascesa. Che è tanto più preoccupante in vista delle vacanze estive. Perché sono gli spostamenti uno dei principali veicoli, tanto che il 20% dei 334 casi - di cui quasi il 90% in persone non vaccinate - segnalati da inizio 2025 è stato associato a viaggi internazionali, complici i tanti “ponti” di questa prima metà d’anno, dato in aumento rispetto al 18% del periodo precedente.
A lanciare il monito a vaccinarsi prima di partire per le vacanze è l’Istituto superiore di sanità, alla luce dei trend degli ultimi mesi e del bollettino di giugno relativo a morbillo e rosolia, che dà conto dei risultati della sorveglianza coordinata dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss con il contributo della rete nazionale di laboratori regionali.
Lo stato vaccinale è noto per 313 dei 334 casi segnalati nel 2025 e in 275 casi (quasi il 90%) le persone colpite risultavano non vaccinate, spiegano dall’Iss. In circa un terzo dei casi, 108, è stata riportata almeno una complicanza: tra le più frequenti epatite o aumento delle transaminasi e polmonite, ma si sono verificate anche cheratocongiuntivite, diarrea, insufficienza respiratoria, stomatite, trombocitopenia, laringotracheobronchite, otite, e convulsioni. Sono stati segnalati tre casi di encefalite, rispettivamente in due adulti e in un preadolescente, tutti non vaccinati.
L’appello degli esperti è quindi quello di “verificare il proprio stato vaccinale contro il morbillo prima di intraprendere qualsiasi viaggio all’estero. Quasi l’80% dei casi si verificano infatti in persone di età pari o superiore a 15 anni, per la maggior parte non vaccinati o che hanno effettuato una sola dose. E da proteggere sono anche i bambini: la fascia di età più colpita, in termini di incidenza, rimane quella sotto i cinque anni, che è anche particolarmente vulnerabile alle complicanze del morbillo a breve e lungo termine. Ma continuano a essere segnalati casi anche tra i lattanti, per i quali come sottolineano gli esperti “la protezione dipende da un elevato livello di immunità nella popolazione, visto che l’età raccomandata per la somministrazione della prima dose di vaccino Mpr è 12 mesi”.
Definire una roadmap condivisa e un manifesto per rafforzare la lotta contro il papilloma virus (Hpv) in Europa, che mostra ancora coperture vaccinali molto distanti dal target Oms al 2030 del 90%, con dati che nel 2023 si attestavano al 36% tra le ragazze quindicenni e al 24% tra i ragazzi.
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