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Tumore allo stomaco: come capire quando sottoporsi alla gastroscopia

Tumore allo stomaco: come capire quando sottoporsi alla gastroscopia

Obesità, consumo di carni lavorate e cibi conservati, poca frutta e verdura, e ancora infezioni di Helicobacter pylori, polipi gastrici, familiarità. Sono noti diversi fattori di rischio che predispongono al rischio di tumore allo stomaco, una malattia troppo spesso diagnosticata solo in fase in tardiva e per questo con un basso tasso di sopravvivenza a 5 anni (di poco superiore al 30%). È per questo che un programma di screening che preveda una gastroscopia potrebbe cambiare la storia di questa neoplasia, specialmente se mirato alle persone più a rischio di sviluppare la malattia.

Per scovarle, d’aiuto potrebbe essere un questionario come GastroForm, parte del parte del progetto “Gastroscreening” di RicerChiAmo Onlus in collaborazione con il Comune e l’Università di Brescia, e che verrà a breve validato all’interno di uno studio scientifico.

Un questionario per stimare il rischio di malattia

L’annuncio dell’avvio dello studio è stato dato a Brescia nel corso del Convegno Nazionale “Road to Gastroscreening/3”, ed è l’ultima fase di un progetto avviato qualche anno fa e che ha coinvolto diversi specialisti e diverse strutture. “Molti quesiti - ha spiegato Silvano Gallus, responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita dell’Istituto Mario Negri di Milano, che ha preso parte al progetto - si concentrano sull’anamnesi patologica personale e familiare e sugli stili di vita, come il consumo di alcol, il fumo di sigaretta e l’attività fisica. Un’ampia sezione del questionario è inoltre dedicata alle abitudini alimentari, indagando la frequenza di consumo di alimenti associati in letteratura a un rischio maggiore di sviluppare un tumore gastrico, come per le carni processate o i cibi salati. O minore, come per la frutta, la verdura e i cereali integrali. Questo approccio consente di stimare il rischio individuale sulla base di fattori epidemiologici noti, offrendo uno strumento utile per orientare strategie di diagnosi precoce”.

Per chi è utile la gastroscopia

L’idea di un questionario per identificare le persone più a rischio risponde alla necessità di individuare le persone che più possono beneficiare di una gastroscopia per scovare di tumori gastrici in fase iniziale, ha spiegato Gian Luca Baiocchi, co-fondatore e responsabile scientifico di RicerChiAmo Onlus, direttore della Chirurgia Generale della Asst di Cremona e professore ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Brescia: “Siamo partiti dalla necessità di individuare un esame di primo livello, non invasivo, a bassissimo costo e relativamente specifico per questa neoplasia, per una valutazione iniziale della popolazione a rischio, a cui può essere poi consigliata la gastroscopia. Solo così è possibile aumentare il numero di diagnosi precoci”. Una volta elaborato il questionario, il prossimo passo è dunque la sua validazione, con uno studio presso 10 centri di endoscopia digestiva in tutta Italia, dove verrà sottoposto a persone che hanno già avuto un’indicazione alla gastroscopia.

I fattori di rischio: dal reflusso gastrico alla gastrite cronica, alla Nin

“Obiettivo primario è, nei pazienti a rischio, l’individuazione di un gruppo di lesioni pretumorali - ha proseguito Baiocchi - Sono rappresentate dall’esofago di Barrett, causato dal reflusso gastroesofageo, dalla gastrite cronica atrofica con metaplasia intestinale, un tipo di gastrite a rischio di sviluppare il cancro, e dalla Nin (noninvasive neoplasia), cioè la modificazione delle cellule che può portare al tumore. I pazienti che presentano queste lesioni devono sottoporsi a controlli frequenti.

Oggi con la gastroscopia viene individuato circa l’8% di queste lesioni pre-neoplastiche. Grazie a GastroFORM possiamo raggiungere una percentuale del 40%. Un paragone efficace è costituito dai polipi intestinali identificati durante la colonscopia ed eliminati grazie a questo esame, prima che diventino tumori”.

Durante la gastroscopia possono essere anche eseguite biopsie, come ha ricordato Roberto Grassia, responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Asst di Cremona: “La gastroscopia eseguita in corso di screening deve essere un esame di ‘qualità’ che comprenda la preparazione e la sedazione del paziente, l’uso di strumenti ad alta definizione che consentano di individuare piccolissimi cambiamenti della mucosa gastrica, un tempo di osservazione minimo, pari a 7 minuti in base alla letteratura orientale, la possibilità di eseguire biopsie, una valutazione istologica adeguata e, ovviamente, l’esperienza dell’operatore”.

Uno strumento a supporto dello screening

In Italia nel 2024 sono state più di 14 mila le diagnosi di tumore allo stomaco. Una malattia, ha ricordato Baiocchi, ancora oggi ad alto impatto. “A dicembre 2022, il Consiglio Europeo ha emanato nuove raccomandazioni sugli screening oncologici, suggerendone l’estensione anche a polmone, prostata e stomaco. Il nostro progetto si colloca in questo contesto. Dopo la validazione scientifica del questionario, proporremo GastroFORM alle società scientifiche e alle Istituzioni”. Istituzioni che supportano il progetto, come ha ricordato l’assessore all’Istruzione di Regione Lombardia Simona Tironi, intervenuto al convegno: “Le Istituzioni sanitarie di Regione Lombardia guardano con grande interesse a studi scientifici che hanno l’obiettivo di migliorare la salute pubblica attraverso politiche di screening. Per il cancro dello stomaco, diversamente da altre malattie tumorali, siamo ben lontani dall’aver trovato una buona soluzione per la diagnosi precoce”.

La Repubblica

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