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Liste d’attesa, duello al premier time tra Schlein e Meloni che guarda ai poteri sostitutivi sulle regioni

Liste d’attesa, duello al premier time tra Schlein  e Meloni che guarda ai poteri sostitutivi sulle regioni

«La competenza in materia di sanità con il titolo V della Costituzione è delle Regioni però il Governo è anche disponibile ad attivare i poteri sostitutivi nei casi in cui le Regioni dovessere incontrare difficoltà. Il decreto per attivare i poteri sostitutivi è pronto da tempo, non si è ancora raggiunta un’Intesa, ma sono molto ottimista che ce la faremo nei prossimi giorni».

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso del Premier Time alla Camera dei deputati ha risposto sul nodo cruciale per il Ssn, su cui si è inceppato il meccanismo della “leale collaborazione” con i governatori, i quali fino a oggi hanno respinto al mittente il Dpcm che prevede l’intervento dall’alto in caso di loro inadempienze sull’attuazione della legge Schillaci dell’agosto scorso.

«Non giochiamo a scaricare le responsabilità come si è detto. Tutt’altro - ha precisato Meloni -: quello che il Governo cerca di fare pur non avendo una competenza in materia di organizzazione della sanità è fare la sua parte per dare una mano perché qui serve il massimo impegno da parte di tutti, guardando al vero grande obiettivo di garantire una sanità efficiente e veloce. Si può fare, come richiama la storia di molte Regioni ed è quello che vogliamo realizzare noi, anche richiamando alla responsabilità quando è necessario».

Un primo annuncio che Meloni ha fatto nell’ambito di un confronto sulla sanità diventato infuocato con la leader del PD Elly Schlein, che proprio sulle tematiche del Ssn ha concentrato la propria interrogazione.

«La Sanità pubblica è al collasso - ha attaccato Schlein -: tra le liste d’attesa infinite, la mancanza di 65mila infermieri e di 30mila medici, 40mila medici già fuggiti all’estero e una migrazione sanitaria da Sud a Nord che è aumentata con 4,5 mln di persone che nel 2023 secondo l’Istat hanno rinunciato a curarsi, per lo più per motivi economici e sono 600mila in più dell’anno precedente. Avevamo trovato il modo di mettere subito 5 miliardi sulla sanità pubblica ma non avete ascoltato - ha detto rivolta a Meloni -. Avete lanciato un piano di assunzioni che è sparito nel nulla e avete fatto un decreto-fuffa sulle liste d’attesa. La domanda è perché state smantellando la sanità pubblica italiana».

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