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Il ministro afferma che l'epidemia di influenza aviaria che ha colpito le esportazioni è contenuta

Il ministro afferma che l'epidemia di influenza aviaria che ha colpito le esportazioni è contenuta

L'epidemia di influenza aviaria che ha costretto il Brasile a sospendere le esportazioni di carne di pollo verso la Cina e altri paesi il mese scorso è stata contenuta, ha annunciato mercoledì (4) il ministro dell'Agricoltura Carlos Fávaro.

Il Brasile, il più grande esportatore mondiale del prodotto, ha sospeso il 16 maggio le vendite alla Cina, all'Unione Europea e ad altri paesi latinoamericani, come Messico e Argentina, dopo aver identificato un focolaio di influenza aviaria altamente patogena (HPAI) in un allevamento in Montenegro, nel Rio Grande do Sul.

Il ministro ha affermato che la fattoria è stata disinfettata ed è stato istituito un protocollo sanitario di 28 giorni per prevenire la diffusione della malattia.

Finché non sarà trascorso questo periodo di attesa, il Brasile non potrà essere dichiarato libero dall'influenza aviaria, ma dopo metà di questo periodo, "nessun animale muore, l'epidemia è stata contenuta", ha affermato Fávaro durante una conferenza stampa.

Secondo il ministro, il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha già avviato le trattative con i paesi interessati per ridurre le restrizioni alle esportazioni brasiliane e prevede un ritorno alla "normalità" entro "15 o 20" giorni dalla scadenza sanitaria.

Attualmente, 21 Paesi hanno completamente limitato gli acquisti di pollo brasiliano, tra cui Messico, Perù, Uruguay, Cile, Canada, Argentina e Cina, la sua principale destinazione, con oltre 562.000 tonnellate spedite nel 2024.

In altri Paesi, queste restrizioni sono limitate ai prodotti provenienti dalla regione interessata.

Il Brasile esporta il 30% della sua produzione di pollo.

Fávaro ha inoltre escluso nuovi problemi dovuti a un caso di influenza aviaria confermato martedì allo zoo di Brasilia, collegato a un piccione e a un'anatra trovati morti.

I casi che coinvolgono uccelli selvatici hanno "nessun impatto" sulle restrizioni imposte al settore avicolo, ha affermato il ministro.

Negli ultimi anni, l'influenza aviaria si è diffusa in tutto il mondo, provocando l'abbattimento di massa del pollame, la morte di alcuni esseri umani e l'aumento del prezzo delle uova.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rischio che questo nuovo virus contagi la popolazione generale è basso, poiché non si registra una "trasmissione prolungata" tra esseri umani.

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IstoÉ

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