Ci lascia Tatiana Andia, ricercatrice, professoressa e rinomata esperta in salute

Riconosciuta per la sua analisi approfondita del settore sanitario, durante i suoi ultimi giorni Andia ha affrontato e messo in discussione vari dibattiti sulla salute in Colombia, sulla morte dignitosa e sulla dignità della vita. A 46 anni, la ricercatrice si è spenta nella sua casa di Bogotà, circondata dai suoi cari, proprio come desiderava.

Andia ha dedicato gran parte del suo lavoro all'economia politica dello sviluppo, in particolare alle disuguaglianze nel sistema sanitario. È stata consulente del Ministero della Salute per la politica farmaceutica in Colombia, nonché consulente della Banca interamericana di sviluppo (BIS), della Banca mondiale e dell'Organizzazione panamericana della sanità (OPS).

Presso la Facoltà di Scienze Sociali dell'Università delle Ande, ha contribuito alla creazione dell'opzione e del master in Sociologia. Tra il 2006 e il 2010 ha collaborato anche con il Center for Interdisciplinary Studies on Development (Cider) in qualità di direttrice dei programmi accademici e professoressa.

Ha coordinato il progetto Salud Visible, creato insieme agli studenti, per rendere visibili gli elementi fondamentali e gli eventi del sistema sanitario colombiano, allo scopo di informare la popolazione e sviluppare raccomandazioni per le politiche pubbliche. Era anche economista e storica dell'Universidad de los Andes, con un master in sviluppo conseguito presso la London School of Economics and Political Science e un dottorato di ricerca in sociologia presso la Brown University.

Nata a Bogotà nel 1979, fin da piccola la sua vita è stata segnata da un profondo interesse per i problemi sociali e politici, influenzato dal suo ambiente familiare attento e dall'impegno per la comunità. Suo padre, Óscar Andia, medico di famiglia, e sua madre, Marina Rey, crearono una famiglia in cui la riflessione e l'analisi erano parte integrante della vita quotidiana, cosa che plasmò la sua curiosità intellettuale e la sua vocazione per la ricerca.

Nel suo ultimo articolo, pubblicato sul quotidiano El Espectador, Andia ha detto addio sottolineando di averlo fatto con dignità, nonostante i miti sulla morte e quanto fosse difficile, secondo lei, morire. “La festa è finita, proprio perché ha smesso di essere una festa ed è diventata un calvario. E non devo dimostrare a nessuno quanto soffro. Non è necessario che la gente veda che, anche nel mio declino, ho ancora la palla in mano. La festa è semplicemente finita. Hanno spento la mia musica. "Mi ritiro con dignità", ha scritto.

Diverse voci provenienti dal mondo sanitario e accademico hanno espresso le loro condoglianze. Tra questi c'era anche l'Universidad de los Andes, che ha espresso le sue più sentite condoglianze al marito, Andrés Molano, al padre, Óscar Andia, nonché al resto della famiglia e agli amici più cari.

La Facoltà di Scienze Sociali dell'Università @Uniandes è in lutto per la scomparsa della professoressa Tatiana Andia, una donna eccezionale che ha lasciato il segno nel mondo accademico con il suo instancabile lavoro in sociologia. Solidarietà e affetto a tutti i suoi cari e (1/6) pic.twitter.com/61w884VyWD

— Facoltà di Scienze Sociali Uniandes (@facisouniandes) 26 febbraio 2025

Hanno pianto la sua morte anche altre voci di rinomati ricercatori e attori del settore sanitario, come l'ex ministro della Salute, Alejandro Gaviria, e i professori e ricercatori Ramón Abel Castaño, Julián Fernández-Niño e Ana María Urueña, nonché funzionari che hanno lavorato con lei o l'hanno conosciuta, come il segretario della Salute di Bogotà, Gerson Bermont.

“Tatiana Andia ha contribuito a una discussione rigorosa sul sistema sanitario e, allo stesso tempo, ci ha raccontato la sua vita di paziente. Ci mancheranno la tua intelligenza, la tua tenacia e la tua forza. Con la sua scomparsa, ci lascia un messaggio di vita e il compito di continuare a perseguire la sua dignità", ha affermato Bermont.

Giornalista Ambiente e Salute